Credevano di piantare una croce… hanno piantato un albero!

I bambini della scuola Primaria Maria Ausiliatrice, il 13 aprile 2022, prima di salutarsi per le vacanze pasquali, hanno fatto come quelli del Paese degli Alberi: hanno scoperto la vita in un tronco avvizzito e, nonostante l’opposizione dei “grandi”, hanno fatto sì che tornasse vivo, slanciato verso il cielo e “casa” per tante colombe.

Una storia ha fatto da spunto agli auguri che ci siamo scambiati reciprocamente, ma ci ha anche ricordato il mistero grande e luminoso della Pasqua di Gesù: quelli che l’hanno ucciso credevano di piantare una croce, un legno senza vita, non sapevano invece che stavano piantando un Albero, le cui radici si sono espanse in tutto il mondo e i cui rami abbracciano il cielo. Gesù è l’Albero che dà vita, ma ha bisogno di noi! Ogni atto di bontà, ogni scelta di pace che compiamo contribuisce a rendere ancora più rigoglioso l’Albero, a rendere presente la Risurrezione di Gesù.

Così ogni bambino ha colorato una colomba, vi ha scritto un impegno di pace e l’ha appeso all’albero. È un gesto semplice, per dire la nostra Gioia nell’accogliere, insieme alle donne che vanno al sepolcro, l’annuncio dell’angelo: “Non è qui, non cercate tra i morti Colui che è vivo!” e per sentirci parte della sua Risurrezione.

Sr Carmen Rasori

La famiglia: luogo in cui la Pasqua si rinnova nell’amore

Un incontro semplice e familiare, anche se condotto online, quello realizzato da Polo Scolastico FMA di Livorno in preparazione alla Pasqua e rivolto a genitori e Docenti lunedì 11 aprile 2022. Il tema trattato da don Simone Calvano SdB, Parroco della Parrocchia del “Sacro Cuore” ha posto al centro proprio “La famiglia: luogo in cui la Pasqua si rinnova nell’amore” (sotto l’articolo il video della diretta).

Don Simone ha aperto e guidato la riflessione con il brano evangelico della lavanda dei piedi. Tra i tanti stimoli ricevuti, uno tra tutti ha animato poi il dialogo: il servizio. Gesù serve e i discepoli si lasciano servire; è in famiglia, in particolare a tavola, in cui si cresce nell’atteggiamento del servizio, dell’amore che oltre tutto vuole il bene dell’altro; ma è anche il luogo in cui si impara a lasciarsi servire. A volte sembra più semplice servire, agire, dedicarsi nell’immediatezza a fornire risposte, ma quanto è importante lasciarsi servire, accogliere i gesti che l’altro fa per il nostro bene, anche quando magari non vorremmo!

Grazie a chi ha pensato questo momento e grazie a don Simone, che con amore fraterno ha accompagnato il nostro cammino in preparazione alla Pasqua.

Matteo Pantani

Torneremo a calciarlo insieme…

Giovedì 9 e venerdì 10 aprile i docenti delle due scuole secondarie di primo grado del Polo Scolastico hanno sentito il bisogno e il desiderio di stare vicino agli studenti e vivere, insieme a loro, parte del cammino che porta verso la Pasqua. Questi incontri di condivisione sono nati dalla richiesta dei ragazzi che, desiderosi di passare del tempo fuori dal contesto didattico, volevano uno spazio libero dai limiti di tempo in cui potersi esprimere, potersi raccontare e confrontarsi in armonia e serenità.

Gli incontri si sono arricchiti anche grazie ad una semplice e significativa attività di riflessione in preparazione alla Pasqua. A ognuno (docenti inclusi) è stato richiesto di portare un oggetto simbolico che potesse rappresentarlo in questo periodo particolare e difficile, un oggetto che racchiudesse il proprio modo di vivere e di reagire alle varie avversità che purtroppo viviamo da quando siamo rinchiusi in casa.
Dopodiché, a turno, ciascuno ha donato agli altri parte di sé. Gli oggetti erano davvero tanti: un orologio che segna un tempo che sembra allungarsi ogni secondo che passa; un unicorno o l’affettuosissimo e inseparabile animale domestico che non fa altro che ricordarci quanto sia bello il contatto con qualcuno che ti vuole bene; una torcia o una candela che emana luce e speranza contro
l’oscurità di questi giorni; un libro per ricordarci che anche se non possiamo viaggiare fisicamente possiamo sempre farlo con il potere dell’immaginazione; un rosario per confortarci attraverso la forza della preghiera; una vecchia ricetta o una routine di famiglia per sentirsi vicini ai parenti lontani; alcune foto degli amici più cari come mancanza del gruppo…

Quante emozioni! Ci siamo lasciati con l’immagine di un pallone fermo nel cortile dove solitamente facciamo ricreazione, con l’impegno di calciarlo tutti insieme quanto prima possibile!
Grazie ragazzi…..grazie davvero….Buona Pasqua!

Sara Merlo

Il cielo è di tutti

Due giorni in preparazione alla Pasqua per la Scuola Primaria Paritaria “Maria Ausiliatrice”, per dire a tutti che “La Scuola c’è”! Questo lo scopo principale degli incontri in Live che si sono svolti giovedì 9 e venerdì 10 aprile 2020; al di là del calendario delle attività didattiche, il Collegio dei Docenti ha scelto di esserci… di dire a bambini e famiglie che non sono lasciati soli.

E così i bambini hanno avuto modo di incontrare giovedì tutti i docenti per vivere insieme un simpatico momento di riflessione a distanza. Lo spunto è stato l’arcobaleno. “Chissà quanti di voi avranno appeso al balcone l’arcobaleno che indica che tutto andrà bene?”: ha iniziato così a condurre la riflessione Sr Carmen Rasori, invitando i bambini a trovare in casa un oggetto per ciascun colore dell’arcobaleno, dando vita ad una simpatica e colorata caccia al tesoro.

L’arcobaleno anche nella Bibbia è segno dell’amicizia con Dio, della pace fatta con Dio e ci indica gli atteggiamenti della Pasqua: il rosso indica l’impegno, l’arancione l’allegria, il giallo l’entusiasmo, il verde la voglia di imparare, l’azzurro la sincerità, il blu la preghiera, il viola la pazienza. Tutti gli oggetti colorati che sono stati trovati in casa dai bambini, hanno posto l’attenzione sul fatto che non solo nelle nostre case c’è l’arcobaleno, ma che in questo tempo è giusto vivere tutti questi atteggiamenti nelle nostre case.

La condivisione poi si è spostata sull’immagine di un’icona ortodossa in cui l’arcobaleno non va da un punto all’altro della terra, ma dal cielo alla terra ed è Gesù stesso che lo getta verso l’uomo; Gesù risorgendo collega l’uomo al cielo, rinnova l’alleanza e ci spalanca il cielo stesso, per cui il cielo diviene per tutti, di tutti. Questo indica non solo che a Pasqua c’è resurrezione per tutti, ma anche che, se il cielo è di tutti, anche la terra deve essere di tutti e quindi diviene un impegno a vivere come fratelli nella solidarietà.

Il simpatico momento di riflessione si è poi concluso con il canto “Il cielo è di tutti” (che non è altro la filastrocca di G.Rodari musicata) ed un fraterno scambio di auguri. venerdì l’incontro con le maestre prevalenti per condividere vita, gioia, tempo.

Matteo Pantani