Andiamo a costruire la città

Finalmente quest’anno abbiamo potuto riprendere una bella tradizione per il nostro Polo Scolastico: festeggiare il carnevale tutti insieme. Oggi, 21 febbraio 2023, è stata un’occasione di festa per tutti: grandi e piccini.

Le due Scuole Primarie e Secondarie di primo grado del nostro Polo Scolastico hanno vissuto una mattinata di festa insieme, ritrovandosi nel cortile dell’Istituto Santo Spirito per poi per fare una magnifica sfilata in maschera, che ha portato alunni e insegnanti dei diversi gradi scolastici fino alla Terrazza Mascagni, dove non sono mancate le foto di rito e un po’ di sano gioco tutti insieme.

Il tema che abbiamo scelto per festeggiare il carnevale era “Andiamo insieme a costruire la città”… ci siamo domandati cosa costruisce la città? Cosa la rende una comunità? Quali mestieri? Quali valori? La risposta più bella sia stata la fantasia con la quale alunni e genitori hanno realizzato le maschere per i propri figli e stamani vederli tutti insieme è stato emozionante non solo per loro, ma anche per tutti gli insegnanti. C’era chi aveva scelto per realizzare le maschere per la propria classe alcuni mestieri, altri l’ambiente, altri alcuni mestieri caratteristici di Livorno, altri ancora hanno provato a presentare una Livorno cosmopolita o i quartieri e le peculiarità della città labronica. Con un pizzico di orgoglio e soprattutto tanta gioia nel cuore dobbiamo dire che tutti sono stati veramente bravi.

Lo stesso tema ha coinvolto i piccoli della Scuola dell’Infanzia, che, seppur con modalità diverse, hanno fatto festa in comunione con tutto il resto del Polo Scolastico. Maschere dei mestieri che ‘fanno’ la città, danze, giochi, stelle filanti e dolci hanno reso bella e divertente questa mattinata anche per i i più piccini.

Don Bosco diceva ai suoi ragazzi: “Noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri” e la bella festa di stamani è stata veramente espressione concreta e visibile di questa allegria.

Emanuele Carbonell

La gioia nasce…

Anche in questo tempo carico di cattive notizie, abbiamo scelto di trascorrere una giornata all’insegna della gioia. L’occasione? Il martedì grasso, tradizionale festa, che sancisce l’ultimo giorno di carnevale.

E così anche noi oggi, 1 marzo 2022, abbiamo voluto far festa. La festa, nella tradizione salesiana, ha radici profonde. Don Bosco stesso ha inteso e ha fatto capire ai suoi giovani che impegno e gioia vanno insieme, che la santità e l’allegria sono un binomio inseparabile: «la santità consiste nello stare molto allegri». La spiritualità giovanile salesiana propone un cammino di santità semplice, allegra e serena, vissuta nel quotidiano.

Il Carnevale oggi è stato vissuto da tutti i bambini e ragazzi del nostro Polo Scolastico insieme agli adulti… tutti abbiamo vissuto in un clima di festa. Madre Mazzarello era solita dire che “la gioia è segno di un cuore che ama molto Dio”… grandi e piccolo si sono lasciati coinvolgere dall’aria festosa, che ha contraddistinto aule e cortili… maschere, canti, danze, giochi… tutto vissuto in semplicità; momenti che ricorderemo non solo perchè hanno rallegrato tutti in questo tempo di pandemia, ma anche perchè hanno sollevato i cuori in questi giorni in cui ovunque echeggiano parole legate alla guerra che si sta combattendo in Ucraina.

La speranza: che presto anche là dove soffiano venti di guerra, torni la gioia, fiorisca la pace, si semini felicità.

Matteo Pantani

Tempo di gioia e di festa

Anche in emergenza Covid-19 arriva il tempo del Carnevale. E così, grandi e piccini si vestono a festa. Le aule del Polo Scolastico FMA di Livorno si riempiono di musica, risate e colori. Ciascun grado scolastico, nel pieno rispetto delle misure di prevenzione Covid-19, trascorre la mattina di questo martedì grasso 2021 all’insegna della festa.

Il tema della gioia vede coinvolto in primis proprio il personale tutto delle nostre Scuole. La gioia è caratteristica dell’ambiente familiare ed espressione dell’amorevolezza che ogni educatore che opera nelle nostre Scuole cerca di mettere in atto durante il proprio servizio ai piccoli. Don Bosco stesso dice che “Il contatto fraterno e paterno dell’ educatore coi suoi allievi non avrebbe valore né effetto senza l’efficacia della vita gioiosa, dell’allegria sullo spirito del giovane, che per essa si dischiude alla penetrazione del bene”.

La gioia è per don Bosco forma di vita che caratterizza lo spirito di famiglia. Don Bosco insegna a noi anche oggi che l‘esigenza più profonda di ogni ragazzo è la gioia, la libertà, il gioco. Oggi tutti nella nostra scuola hanno fatto esperienza di festa, di gioia, di allegria, quella festa che nasce dallo stare insieme in semplicità. I Docenti per primi hanno vissuto questo clima e hanno testimoniato a tutti gli allievi dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria, che basta poco per far festa… l’importante è stare insieme!

Matteo Pantani

Siamo gente di festa

25 febbraio 2020. Tutti i gradi del Polo Scolastico delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Livorno (Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado) hanno vissuto una giornata di festa in occasione del martedì grasso. In un tempo che vede ciascuno carico di preoccupazione per quanto sta avvenendo nel mondo, la nostra giornata di festa potrebbe sembrare contro testimoniante.

Una scelta, quella di far festa! Sì: si è trattato di una scelta pensata, meditata, condivisa, perché in fondo, noi, che abbiamo fatto nostra (con cammini diversificati) la spiritualità salesiana, “siamo gente di festa”! E così abbiamo dato vita ad una mattinata di colore, di gioco, di danze, di spensieratezza, di felicità.

La spiritualità salesiana è chiaramente una spiritualità della festa. Ai giovani del suo tempo don Bosco ha presentato la vita come festa e ha fatto sperimentare la fede come felicità. La felicità, la gioia, l’allegria, la festa sono elementi tipici della spiritualità giovanile salesiana. La musica, il teatro, le gite, il gioco, lo sport, la quotidiana letizia di un cortile salesiano sono stati sempre al centro delle preoccupazioni educative di Don Bosco.

Don Bosco da una parte ha intuito il grande valore educativo della festa e ha voluto che l’allegria ed il canto, come l’amicizia e lo scherzo non mancassero mai nella sua casa; dall’altra ha compreso che la festa è un fatto spirituale, cioè un luogo in cui si dichiara con forza che la vita intera è nelle mani di Dio. La festa è un momento privilegiato di crescita educativa perché impegna su tutti i piani: si intensificano i rapporti interpersonali, aumenta la collaborazione e corresponsabilità, in quanto tutti si sentono protagonisti; si esprimono potenzialità inespresse, capacità inedite, ci si rivela nel profondo di se stessi con le proprie risorse di creatività e autenticità.

Vivere la festa non impedisce di prendere parte alle tensioni dell’oggi. “Solo per chi è capace di essere contento, le proprie ed altrui sofferenze divengono dolore. Chi può ridere può anche piangere. Chi ha speranza diventa capace di sopportare il mondo ed essere triste. Là dove si è fatto sentire il soffio della libertà incominciano a fare male le catene. La festa allora non è il contrario dell’impegno, ma l’unico vero luogo in cui si genera un impegno a lungo termine, un impegno che si radica in una fede umana e cristiana” (J. Moltmann).

Oggi più che mai il nostro far festa ha voluto essere un segno: festa è sentirsi parte viva di una «grande speranza» che non è soltanto speranza nel mondo e nell’uomo, ma in quei «cieli nuovi e terra nuova» (il paradiso) che attendono ogni uomo di buona volontà e che sono dono di Dio.

Matteo Pantani

 

Bibliografia: “Un manifesto per la Spiritualità Giovanile Salesiana”, da Note di Pastorale Giovanile, 1982-1-65