Vieni, Principe della Pace!

Una grande stella che da terra sale verso il cielo, contornata da un volo di colombe coltrate che iniziano il loro volo da un mondo variopinto al cui centro è il Bambino Gesù: questo il Presepe 2023 che illumina il cortile dell’istituto Santo Spirito e che gli alunni hanno acceso con una paraliturgia il giorno 20 dicembre.

Uno dei titoli che il profeta Isaia attribuisce al Messia è “Principe della pace”. In questi giorni così drammatici in cui in varie parti del mondo la guerra imperversa, l’umanità accoglie la venuta di Gesù, Principe della pace. Anche gli angeli nella notte di Natale annunciano la nascita di un Bambino che è portatore di «pace in terra, agli uomini amati dal Signore». Più di duemila anni fa, come narrano i Vangeli, la nascita del Dio Bambino a messo in contatto tutte le persone nella loro diversità a partire da quelle più semplici ed è con questo bambino, nella sua fragilità, che si esprime la modalità di Dio di affermare la pace.

Considerando le molte situazioni di guerra e in particolare le drammatiche notizie relative al Medio Oriente, che fanno temere un allargamento del conflitto, il tema proposto dal presepe di quest’anno è la pace che si traduce in invocazione carica di speranza e al contempo certezza: Vieni Gesù, Principe della pace.

Il Signore Gesù viene a dirci che per promuovere la pace è necessario partire dal quotidiano, dalle semplici azioni e atteggiamenti di ognuno. Per questo è necessario munirsi di strumenti per favorire la pace, strumenti personali e comunitari. Gli strumenti di pace sono molteplici: il saluto guardandosi negli occhi; la cura per il linguaggio; la cura della vita altrui attraverso la solidarietà e la giustizia; la rinuncia alla violenza verbale e fisica; la conoscenza, attuazione, promozione e difesa dei diritti umani; l’indignazione per ogni forma di violenza piccola o grande che sia; la responsabilità, la cura e il rispetto per il creato attraverso piccole scelte quotidiane; l’ascolto autentico dell’altro e il dialogo; la preghiera fiduciosa.

Ecco che il nostro Presepe diventa impegno per ciascuno a seminare la pace attraverso gesti concreti… guardiamo al futuro con speranza nella certezza che anche in questo Natale dimora tra noi il Principe della Pace… affidiamo a Lui il nostro mondo!

Matteo Pantani

Dio ha tanto amato il mondo… – Presepe 2022

“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv. 3, 16).

E’ la frase evangelica che ha ispirato il presepe che oggi, 19 dicembre 2022, è stato inaugurato nel cortile dell’Istituto Santo Spirito. Il tema resta comunque quello del sogno: il sogno che Dio ha per l’uomo di ogni tempo… la salvezza. Il Natale è tappa fondamentale perchè questo sogno si realizzi, prenda vita… e perchè si realizzi Dio dona suo Figlio.

Ecco che un pacco regalo, un dono, accoglie al suo interno il Dio-Bambino; il pacco è formato dal popolo di ieri (il popolo di Israele) e di oggi (la gente di Livorno); al centro le mani di Dio che donano il Figlio adagiato su grandi mani, le nostre, pronte ad accoglierlo. Intorno altre mani grandi colorate: sono le mani consegnate ai vari ambiti della Comunità Educante dell’Istituto il giorno dell’Immacolata, che sono state colorate per indicare l’impegno di ciascuna realtà educativa ad accogliere il Signore della Vita e restituire il dono ricevuto ai giovani.

Ecco che l’aiuola si colora di tante mani alzate quasi a dire: NOI CI STIAMO! Ogni bambino e ragazzo dell’Istituto ha colorato la propria mano, che, questa mattina, è stata posta nel presepe durante un momento celebrativo. E’ l’impegno che ciascuno assume: perchè nella propria vita si realizzi il sogno di salvezza di Dio, ognuno deve impegnarsi ad accogliere in sé Gesù e ridonarlo agli altri quotidianamente, attraverso gesti concreti di bontà.

Matteo Pantani

Verbum caro factum est

“Verbum caro factum est”… questo il tema del presepe 2021 dell’Istituto Santo Spirito. Un presepe per scoprirsi “Amati e chiamati”, come indica la proposta di pastorale per il corrente anno. Molti i simboli che l’installazione, che illumina il cortile dell’Istituto, contiene. Ogni parte del presepe vuole essere un messaggio per chi lo osserva.

La stella, unisce terra e cielo; invita a guardare in alto a Colui che ama di amore infinito… Lui irradia la Sua luce carica d’amore sull’Uomo di ogni tempo.

Il Libro, la Parola di Dio che da sempre guida la storia dell’Uomo: la Parola è il dono d’Amore di Dio all’umanità.

Lo spartito è invito a cantare… e a cantare insieme. Un’armonia di voci, che annuncia che la Parola si è fatta carne: l’more di Dio diviene tangibile ieri, oggi, sempre. Lo sparito è invito a essere una cosa sola, a fare unità, a suonare (vivere) in armonia con gli altri.

Il Bambino è la Parola fatta carne: “Dio ha tanto amato il mondo da mandare Suo Figlio unigenito”.

I pastori sono l’immagine dell’Uomo di ogni tempo, che cerca ed accoglie il Dio-Bambino, il Verbo fatto carne e che canta al mondo di aver visto, in Lui, una grande luce. Noi, come i pastori, siamo chiamati ad annunciare il Suo grande amore… noi Amati e Chiamati.

Nel  periodo di Avvento tutti i gradi scolastici dell’Istituto hanno vissuto un cammino di preparazione sul tema dell’accordarsi, attraverso la metafora dell’orchestra, dei suoi elementi e del direttore. Questo tema è stato ripreso durante il momento celebrativo  di inaugurazione del presepe, che ha visto ciascun bambino porre nell’istallazione un pastore musicante, per dire: “io ci sto! Ti accolgo Signore, riconosco il Tuo amore per me e mi sento chiamato a ‘cantare’ al mondo che grande è il Tuo amore per noi”!

Matteo Pantani

Dio nasce nel cuore del mondo

Nel buio del cortile, nell’oscurità della notte, un cuore irradia luce… al centro del cuore il Dio-Bambino che spalanca le braccia e “semina” cuori che colorano il mondo intero. Questa la sintesi dell’icona del presepe 2020, che fa bella mostra di sé nel cortile dell’Istituto Santo Spirito. Non si tratta solo di una tradizione, ma di un invito a riflettere per chiunque passi, perché il presepe è visibile fin dalla strada su cui l’Istituto si affaccia.

Ma quale il tema di quest’anno? Ovviamente la proposta di pastorale ed in particolare l’espressione “Nel cuore del mondo”. Dio viene nel mondo, scende e sceglie di abitare il cuore di ogni uomo; viene il Signore e cambia il cuore di ciascuno… “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne” (Ez. 36, 26). Il Signore viene, perché ama l’uomo da sempre; viene nel mondo, viene nell’oggi, viene qui ed ora… viene nel nostro mondo, un mondo che Dio ha tanto amato da mandare il suo Figlio, come ben afferma l’evangelista Giovanni (cfr. Gv 3,16-18).

Accogliere il Dio-Bambino non può vederci fruitori passivi del cambiamento, della novità che Egli opera nella vita di ognuno: accogliere Lui, significa essere a nostra volta portatori del cambiamento, della novità, per spargere attorno a noi amore, per cambiare a nostra volta il cuore del mondo.

Questa è l’esperienza che bambini e ragazzi della Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado Santo Spirito hanno vissuto in occasione dell’inaugurazione del presepe; attraverso una semplice celebrazione hanno iniziato a far fiorire nel loro piccolo il mondo; hanno compreso che non servono gesti grandiosi per cambiare il mondo: basta donare ciò che si ha, cioè un sorriso, il proprio tempo, una mano. I bambini hanno voluto tradurre in un gesto concreto questo impegno portando generi alimentari per le famiglie più bisognose.

Così Dio nasce nel cuore del mondo, ogni volta che, attraverso i nostri gesti, seminiamo amore… saremo così “buoni cristiani e onesti cittadini” capaci di farci carico del nostro mondo, del nostro quotidiano… noi: cittadini consapevoli e responsabili.

Matteo Pantani

I vostri nomi sono scritti nel Cielo

«…rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». (Lc 10,20) Dio viene… il miracolo si rinnova. In questo Natale un presepe speciale illumina il cortile dell’Istituto Santo Spirito. Ricorda a tutti il percorso dell’anno: le beatitudini come via per raggiungere la felicità, mappa “speciale” che ci guida ad essere santi, lì dove siamo, qui come siamo.

Una stella luminosa scende dall’alto e si posa a terra proponendo al suo interno la Sacra Famiglia, che offre al passante il dono più grande: Gesù bambino, il Dio con noi. Da questa stella, dalla semplice mangiatoia, scaturisce una costellazione di stelle, che proclama le beatitudini… beati i miti, i perseguitati, gli operatori di pace, i poveri… sembra ripetere a chiunque si fermi in contemplazione: “Beato te”!

Sì, proprio così… beato te… beati noi… beati voi! La beatitudine è per ciascuno, qui ed ora. E’ la strada che il Dio-bambino viene a proporre. E’ la strada che porta alla gioia vera. Gesù si fa uomo e ci ricorda di non legarci alle gioie effimere e del momento; Gesù entra nella storia, nella storia personale di ciascuno, e rimanda al cielo; là sono scritti i nostri nomi, là, nel cielo, nel cuore del Padre siamo noi, le nostre persone e vicende; noi, per Dio, non siamo un fulmine che brilla e si estingue in una frazione di secondo, ma al contrario siamo presenza da conservare, da preservare accanto al Nome che è per sempre (Sal 135,13).

Ed ecco che chiunque si fermi in preghiera difronte a questo presepe colorato ricorda che il proprio nome è scritto nel cielo, che pur nelle fatiche, nelle cadute di ogni giorno, Dio Padre lo ama di amore infinito. Tutto questo si traduce in impegno: essere santi lì dove si è sulla via delle beatitudini. Buon Natale.

Matteo Pantani