Il progetto” La narrativa in classe” nasce con l’intento di sensibilizzare i ragazzi alla lettura, in un’epoca in cui si assiste, purtroppo, alla crescente perdita di valore del libro. La cultura dell’ascolto e della lettura, infatti, sta cedendo il posto a quella dell’immagine, per la concorrenza dei codici non alfabetici, specialmente visivi, che forniscono ormai tutte le informazioni necessarie per la ricezione di contenuti.
La scuola rappresenta il luogo privilegiato per promuovere itinerari e strategie atti a suscitare curiosità e amore per il libro, a far emergere il bisogno e il piacere di leggere. La lettura in classe è importante perché costituisce la condivisione di un’esperienza, che trasforma l’atto del leggere in un fattore di socializzazione. Essa aiuta a crescere, arricchisce, appassiona, alimenta la fantasia e la creatività perché ha il potere di far entrare i ragazzi nella narrazione e riviverla a proprio piacimento, confrontando le proprie impressioni con quelle dei compagni di classe. Scopo primario del progetto è proprio quello di far capire ai ragazzi che il libro aiuta a decifrare la realtà, a riflettere sul rapporto tra l’uomo, la storia e il mondo circostante, tra l’uomo e le sue emozioni, ma, soprattutto il libro è uno strumento per la conoscenza di se stessi e degli altri.
Nell’ambito del progetto “La narrativa in classe” la classe I sez. B Secondaria dell’Istituto Santo Spirito e la classe I Secondaria dell’Istituto Maria Ausiliatrice, guidati dalla docente d’italiano, hanno affrontato la lettura del libro “Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari” di Fabio Geda ed Enaiatollah Akbari e “Storia di un figlio. Andata e ritorno” dei medesimi autori.
“Nel mare ci sono i coccodrilli” racconta la storia vera di Enaiatollah Akbari, giovane afghano di etnia hazarà sciita, costretto a lasciare la sua terra con la presa del potere da parte dei talebani, di etnia pastun e sunnita. Ena non capisce l’odio di razza e di religione, è solo un bambino quando la madre, per salvargli la vita, lo conduce in Pakistan e lo lascia da solo, nella speranza di avergli donato un futuro migliore, in un paese diverso dall’Afghanistan, martoriato dalle lotte civili. Enaiat inizia un lungo viaggio attraverso vari paesi, fino a giungere in Italia, dopo aver affrontato esperienze terribili, aver sofferto la fame, il freddo, la fatica del lavoro, le angherie dei trafficanti di uomini, la solitudine. Dopo anni di travagli, giunge, finalmente, nel nostro paese dove è accolto come rifugiato politico. Enaiat ha studiato ed ha potuto ricostruirsi una vita, seppur con mille difficoltà.
Grazie all’interessamento del docente di sostegno, Dimitri Cappagli, che lavora sulla classe I B dell’Istituto Santo Spirito, è stato possibile contattare l’autore e protagonista dei due libri letti e far parlare direttamente con lui i ragazzi delle due classi, in un collegamento su piattaforma, viste le condizioni epidemiologiche. E’ stata una grande emozione per gli alunni e gli insegnanti coinvolti in questo progetto sentire la viva voce di questo giovane ragazzo afghano. Le due classi si sono collegate con Enaiatollah su piattaforma ed hanno dialogato con lui, inondandolo di domande sulle sue mirabolanti esperienze, come la traversata in canotto del tratto di mare che separa la Grecia dalla Turchia, l’attraversamento del confine Pakistan-Afghanistan attraverso le montagne in mezzo alla neve, oppure le nottate trascorse all’interno del doppio fondo di un camion per spostarsi.
L’autore e protagonista ha portato i ragazzi all’interno del suo mondo, cosi diverso dal loro, infondendo un messaggio di forza e perseveranza nell’affrontare le difficoltà e ricordando ai ragazzi di essere grati per tutte le cose che hanno, prima fra tutte la possibilità di studiare ed istruirsi. Enaiat ha visto uccidere davanti agli occhi il suo maestro elementare, giustiziato dai talebani, davanti agli alunni per essersi rifiutato di chiudere la scuola.
Ilaria Ricciardi