Livorno. I ragazzi dagli 11 ai 13 anni della Scuola Secondaria di 1° grado dell’Istituto Santo Spirito hanno partecipato, insieme ai Professori e alla Preside, ad una gita all’Elba. I giovani sono stati accolti in un ostello salesiano (L’Elba del vicino) a Rio Marina, un piccolo paesino nella zona Nord-Est dell’isola.
Appena arrivata, dopo essersi sistemata nelle stanze, la “ciurma” di livornesi è stata portata a visitare il “Museo minerario dell’Elba e dell’arte mineraria di Rio Marina” dove ha partecipato ad una interessantissima lezione sui minerali elbani e la loro storia. Gli studenti hanno emulato i veri minatori con tanto di picconi estraendo rocce dal parco minerario. Tornati all’ostello i ragazzi hanno pranzato e nel pomeriggio hanno partecipato ai laboratori di cucina, pittura ed espressione corporea. Alcuni, invece, hanno preferito fare amicizia con i bimbi del catechismo della parrocchia e giocare con loro a calcio nel campo dell’oratorio. La sera, dopo un gelato in centro e una preghiera, si sono ritirati tutti nelle proprie stanze. Ma per tutti quegli adolescenti la serata era appena iniziata… si sa, i giovani di oggi!
Il giorno seguente, dopo un’energica colazione, zaino in spalla e pronti a partire per un’altra avventura! Alcune guide della “Naturalmente Elba” sono andate a prendere i ragazzi all’ostello per far scoprire loro la bellezza della natura e delle coste di Rio Marina. Dopo un po’ di tempo libero e una rapida merenda (in cui il 70% scroccava al rimanente 30%) sono tornati all’ostello per il pranzo.
A volte partire può essere faticoso, soprattutto se vai in un posto nuovo e lontano dalle comodità di casa, ma tornare dopo che si è stati così bene è ancora più difficile… parola di giornalista. E ve lo posso assicurare perché io c’ero! Quindi con tristezza abbiamo rifatto le valigie e siamo scesi tutti in cortile per vivere uno degli ultimi momenti insieme all’Elba.
Non mi sono mai sentita così vicina ai miei compagni come in quel momento. Abbiamo abbattuto tutti i muri che ci separavano gli uni dagli altri e ci siamo aperti senza maschere. La vera versione di noi stessi rivelata alle persone con cui passi il 50% della tua giornata. Era questo il vero scopo della gita, unirci di più.
“L’isola che c’è”, una frase scritta sulla parete dell’ostello, richiama quella di Peter Pan, un’isola magica… anche questa lo è stata per noi
Ludovica Zina Varriale (Cl.3^)